COMUNICATO STAMPA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE
I fatti di questi giorni hanno messo in luce importanti irregolarità in una procedura di Abilitazione Scientifica Nazionale per il settore scientifico concorsuale 12/D2 (diritto tributario). Irregolarità che hanno portato all’intervento della magistratura con conseguente arresto di 7 docenti e altri 22 sottoposti ad interdizione per un anno.
La gravità dei fatti purtroppo ha portato gli organi di informazione a rilasciare affermazioni generalizzate sull’Università Italiana, che in nostro giudizio non trovano riscontro nei fatti.
Come al solito si presentano i risultati delle indagini prima che tutto sia sottoposto al vaglio degli organi giudicanti. Il nostro ordinamento giuridico tutela le garanzie degli indagati sino a che non saranno emesse delle sentenze.
L’USPUR ritiene quindi doveroso precisare la propria posizione in merito.
– L’indagine riguarda un unico settore concorsuale. I numeri dei docenti indagati nel loro complesso è un’esigua minoranza rispetto all’organico in essere di circa 45000 docenti (indicativamente 20000 ricercatori, 15000 associati e 10000 ordinari). Ogni generalizzazione è quindi completamente fuori luogo.
– L’Abilitazione Scientifica Nazionale non porta a nessuna assegnazione di posti di docenza. E’ solo il filtro introdotto dalla legge 240/2010 per la creazione di un insieme di docenti degno di poter partecipare ad un successivo concorso in ruolo. Tipicamente i docenti abilitati sono in numero notevolmente superiore a coloro che risulteranno vincitori nei concorsi banditi dalle diverse sedi. Quindi il parlare di “posti di docenza” significa il non conoscere le leggi che oggi regolano l’università italiana.
– Sulle 14 aree in cui è suddivisa l’organizzazione dei “saperi” dell’università italiana, ben 9 (63% dei docenti totali) individuano dei criteri di soglia per l’abilitazione nazionale basati su indici bibliometrici oggettivi che riflettono il posizionamento del singolo candidato rispetto alla media dei docenti della categoria di riferimento. L’uso di indicatori bibliometrici, pur con tutti i possibili distinguo, riduce la possibilità di arbitrii. Docenti con parametri inferiori ai valori di soglia non possono essere abilitati dalla commissione. Viceversa, l’unico motivo di mancata abilitazione di fatto può essere la mancata rispondenza delle pubblicazioni del candidato alle declaratorie del settore concorsuale per il quale si richiede l’abilitazione. L’USPUR auspica quindi una estensione di criteri bibliometrici anche in quei settori culturali che ne hanno indicata la non pertinenza.
Ciò premesso, l’USPUR vuole dare un suo suggerimento sulle azioni da intraprendere per impedire il ripetersi di fatti così incresciosi che purtroppo generano discredito su tutto il sistema universitario.
A fronte di spinte che richiedono procedure di controllo ancora più complesse, l’USPUR ritiene che ormai la disciplina concorsuale abbia fatto il suo tempo. La procedura concorsuale è tipica del nostro paese. Nelle altre accademie il percorso di selezione della docenza è fatto tutto a livello locale con al più procedure di selezione preliminari analoghe alla nostra abilitazione scientifica nazionale.
L’USPUR quindi, invece di un inasprimento delle procedure ex-ante, richiede un drastico controllo ex-post degli esiti della procedura di selezione.
Oggi questo controllo è ancora marginale all’interno delle procedure della Valutazione della Qualità della Ricerca i cui indici sono poi impiegati per la distribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario nei diversi atenei. Solo una responsabilizzazione della selezione del corpo docente che trovi riscontro nei fondi assegnati al singolo dipartimento (e quindi ai singoli atenei) potrà spingere verso procedure di reclutamento virtuose.
L’USPUR (Unione Sindacale Professori e Ricercatori Universitari) è un sindacato riconosciuto con legge dello Stato (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 Novembre 1985).